Stampa Segnala 13ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato.
“Finché durerà la terra, seme e mèsse, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno” (Gen. 8, 22). Con queste parole la Scrittura indica nell’alternanza dei tempi e delle stagioni un segno di quella stabilità del reale, che è garantita dalla fedeltà di Dio.
In occasione della 13ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato “Coltivare l’alleanza con la terra” indetta da Papa Francesco per il 2 settembre, a Cava de'Tirreni, con la comunità francescana, è stata organizzata ieri, 16 settembre, sul tema dell’acqua, presso l’eremo di San Martino.
La Protezione Civile cavese è intervenuta con testimonianze sul rischio idrogeologico e rispondendo alle numerose curiosità dei partecipanti. "In principio Dio designò l’uomo custode dell’ambiente naturale, a lui affidò la terra come dono ed eredità della quale tutti condividiamo la responsabilità “finché, ‘alla fine’, tutte le cose in cielo e in terra saranno ricapitolate in Cristo”. E la dignità dell’essere umano e il suo sviluppo sono profondamente legati alla cura del Creato. Ma il mondo presenta oggi “una situazione molto diversa”. La “tendenza a spezzare i delicati ed equilibrati ecosistemi del mondo, l’insaziabile desiderio di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, l’avidità nel trarre dal mercato profitti illimitati”, offuscano la nostra vocazione ad essere collaboratori di Dio. “Non ci rapportiamo più con la natura per sostenerla, spadroneggiamo piuttosto su di essa”, considerandola non più “come un dono condiviso” ma “come un possesso privato”.